“Prof, non e posso più!” “
Quando finirà questo dolore?”
“Faccio bene ad insistere?”
“Ma come si sopravvive ad un amore non corrisposto?
Il più delle volte, queste domande, i ragazzi me la mandano in piena notte, raccontandomi il loro cuore.
E’ proprio vero che la notte è la prova che il giorno non è sufficiente. Per esempio, non è sufficiente a percorrere tutta la distanza che c’è tra la sofferenza e la serenità. Di notte si rimugina, si ripensa…e si soffre. 
Come si fa a superare la sofferenza quando si ama e non si è riamati?
Partiamo subito da un dato di fatto: l’unico modo per non soffrire, è non amare.
Chiunque abbia amato, porta sempre una cicatrice sulla propria anima.
Ma come si fa a non amare, a non innamorarsi? Dove ci si vaccina contro l’amore?
E come si fa ad innamorarsi di una persona, con la certezza che ci ricambierà? Qual è l’assicurazione che ci rimborsa i danni provocati dal mal d’amore, facendo ritornare il nostro cuore come era prima?
Ed anche se ci dovessimo innamorare, ricambiati: come si fa poi ad amare, senza mai soffrire? Complicata la questione, vero?
Allora affrontiamo di petto la nostra questione: come si fa a lasciarsi alle spalle un amore non corrisposto?
In realtà, dentro di noi, lo sappiamo tutti come fare. Non occorre un genio della psicologia. Abbiamo solo bisogno di sentircelo dire, per rimettere un po’ di ordine nelle intuizioni che già abbiamo.
Prima Regola aurea: non continuare ad illudersi!
Il tempo che passi a darti false speranze è un tempo in cui prolunghi la sofferenza. Quando la speranza amorosa viene infranta per tante volte, non ha senso continuare ad immaginare il lieto fine. Soprattutto se la persona ti ha detto chiaramente che non c’è speranza.
Vedere in un “Ti posso offrire un gelato?” un “Posso portarti nel mio castello incantato?” non va bene. Spazziamo via le allucinazioni!
Sembrerà impossibile lì per lì, accettare quello che sto per scrivere, ma è vero che con il tempo le emozioni si attenuano se non sono ricambiate.
Seconda regola aurea: il dolore condiviso, diminuisce.
Mai passare il tempo a rimuginare nella propria solitudine. Isolarsi è la premessa per vedere tutto in modo più drammatico. Parlarne con qualcuno significa sfogarsi, alleggerire il bagaglio emotivo e vedere la faccenda da una nuova prospettiva (c’è anche il caso che siamo stati fortunati a non essere ricambiati, perché la cecità dell’amore qualche volta ci fa scambiare un cactus per un’orchidea!).
I suggerimenti di persone fidate potranno esserci di aiuto (visto che sul pianeta terra non esiste nessuno che non abbia mai sperimentato la sofferenza per amore), togliendo di mezzo quel “fascino del proibito” che rende affascinante anche un rospo.
Terza regola aurea: occhio non vede, cuore non duole.
In poche parole, distrarsi è la parola d’ordine! Inizia a scalare tutte le montagne vicine, fai il corso di cucina giapponese, allenati per le olimpiadi invernali di corsa con la rana, pianta oleandri in tutto il tuo giardino…fai tutto, pur di distrarti e scoprire altre cose belle della vita.
Questo ti aiuterà a non cedere all’idea di contattare l’uomo (o la donna) dei tuoi sogni (e qui la parola sogno ci sta proprio a pennello!). Perché farsi del male, tenendo sempre aperta la ferita?
Ci siamo fino a qui, vero?
Il fatto, però, è che mentre scrivo queste cose, ho come la sensazione di dover superare il livello dei “suggerimenti sotto gli occhi di tutti”.
Ho come la sensazione che dovremmo andare “oltre”, e non fermarci al “come” superare la sofferenza in amore (come si fa nella maggior parte delle riflessioni)
La sofferenza fa parte dell’amore (corrisposto o no) perché l’Amore contiene tutto!
Esso è sofferenza e pianto, ma anche gioia e sorriso.
L’amore è intessuto di felicità, tristezza e tormento.
Se hai paura di soffrire o di perdere, allontanati dall’amore!
Ma se ti allontani dall’amore, ti allontani dalla vita.
Quando si ama, si è vivi!
Conviene allora avere cicatrici ma essere vivi, piuttosto che essere morti.
Per questo la sofferenza in amore è sacra e non ci deve mettere paura!
Quando ci innamoriamo, tutto diventa vivo!
Respiriamo aria divina e quell’ossigeno soprannaturale dà energia ad ogni nostra cellula!
Chi si innamora, convive con Dio!
Per questo possiamo mangiare l’allegria o bere il calice amaro della sofferenza che, tanto, comunque saremo vivi!
Le lacrime che verseremo per amore saranno sacre. A volte è necessario anche patire per capire la ricchezza dell’Amore. Ma con le doglie, arriva anche la nuova vita che mai avremmo conosciuto, se avessimo rinunciato all’amore.
Quindi, senza paura, versiamo lacrime, ma prepariamoci anche ad asciugarle.
Non esiste amore sprecato. Anche chi vi ha amato, mai corrisposto da voi, vi ha lasciato una poesia d’amore unica.
Perché si soffre? Perché su questa terra facciamo le prove generali dell’amore. E nelle prove, si sa, bisogna faticare, ricominciare, imparare.
Facciamoci obbedire dalla sofferenza ed addestriamola a cantare il suono dell’amore in modo sempre più perfetto.
Siamo alleati dell’Amore.
Siamo figli della Passione.
Siamo discendenti della Vitalità.
Il dolore ci può buttare a terra, ma non sa che da quella posizione possiamo vedere anche meglio, il Cielo.
E da lì, vediamo che il Cielo è in tutto ed ha ragione Susanna Tamaro:
“Molti dicono che in amore vince chi fugge, altri che vince chi aspetta. Io dico che in amore vince semplicemente chi ama e anche se non è corrisposto è pur sempre vincitore, perché amare è la cosa più nobile che l’uomo possa fare.”
E Dio, che di cose nobili se ne intende, ha scelto di amarci, anche quando non è corrisposto. Se ci rendessimo conto pienamente di questo, potremmo orgogliosamente girare con una maglietta con su scritto:
“Dio è innamorato di me. Stai attento che è anche geloso!”
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